Titolo: Victims Of The Modern Age
Autore: Star OneGenere: Progressive Metal
Anno: 2010
Etichetta: InsideOut Music
Voto: 7
Sito internet: www.arjenlucassen.com
My Space: www.myspace.com/ayreonauts
Star One è uno dei tanti progetti messi in piedi da Arjen Anthony Lucassen nel corso della sua lunga carriera, e “Vitcims Of The Modern Age” è il secondo lavoro uscito sotto questo monicker, a otto anni di distanza dal fortunato “Space Metal”. La formula proposta è sempre la stessa, un progressive metal di alta qualità dalle atmosfere spaziali che ha come principale fonte di ispirazione i film preferiti di Arjen.
Tutte le canzoni del capitolo precedente infatti traevano spunto da film di fantascienza ambientati nello spazio (Alien, Stargate, ecc.), mentre questa volta l’ispirazione nasce da film di guerra (ad es. Platoon) e da alcuni a sfondo apocalittico/catastrofico.
Venendo all’aspetto musicale, come d’abitudine siamo al cospetto di una formazione composta da ospiti illustri del calibro di Russel Allen, Damian Wilson, Floor Jansen, Gary Wehrkamp, Tony Martin (tanto per citarne alcuni), e il risultato non tradisce assolutamente le aspettative.
Fin dalle prime note si rimane colpiti dalla qualità della produzione: suoni cristallini e incisivi a partire da chitarre moderne che delineano riff potenti, oscuri, di facile presa ma mai banali o scontati; un uso massiccio di tastiere e sintetizzatori che per tutto il disco la fanno da padrone come non mai: l’immancabile hammond si amalgama alla perfezione con morbidi tappeti musicali e violenti assolo dal timbro futuristico (come in “Human See, Human Do”). Nulla da eccepire inoltre per quanto riguarda la sezione ritmica grazie al fido Ed Warby, batterista praticamente fisso, vista la sua partecipazione a tutti i progetti di Arjen.
Dopo l’intro “Down The Rabbit Hole” (sulla falsa riga di “Lift-Off”) si parte alla grande con “Digital Rain”, una delle tracce migliori dove Allen da subito il meglio di se. Seguono “Earth That Was” e “Victimis Of The Modern Age”, quest’ultima più oscura, in cui fa capolino anche il growl di Dan Swano. E via via il disco scorre liscio senza scivoloni grazie a ottimi brani come il già citato “Human See, Human Do”, “Cassandra Complex” e “It’s Alive, She’s Alive, He’s Alive”.
Qualche critica però va fatta: innanzitutto l’eccessiva atmosfera cupa del cd a lungo andare risulta pesante, laddove "Space Metal" offriva ritornelli più melodici e arrangiamenti più progressivi e variegati. In secondo luogo, mancano dei begli assoli. Le chitarre infatti tracciano ottimi riff ma le parti soliste sono piuttosto semplici e passano inosservate. Infine, un paio di pezzi non sono proprio all’altezza della situazione ("25 Hours" e "It All Ends Here"). A parte questo, l’album si mantiene su alti livelli, ed è consigliato veramente a tutti.
Il disco è disponibile anche in versione limitata contenente un secondo cd con 5 bonus tracks e una traccia video con il make of del disco.
La recensione è stata realizzata per il portale www.entrateparallele.it. Ringrazio i responsabili del sito per il permesso di utilizzare questo testo sul mio blog.
Tracklist:
1] Down the Rabbit Hole (01:20)
2] Digital Rain (06:23)
3] Earth that Was (06:08)
4] Victim of the Modern Age (06:27)
5] Human See, Human Do (05:14)
6] 24 Hours (07:20)
7] Cassandra Complex (05:24)
8] It's Alive, She's Alive, We're Alive (05:07)
9] It All Ends Here (09:46)
Cantanti
Russell Allen (Symphony X)
Damian Wilson (Headspace, Threshold)
Floor Jansen (ex-After Forever, ReVamp)
Dan Swanö (Nightingale, Second Sky, ex-Edge of Sanity)
Tony Martin (Ex-Black Sabbath)
Mike Andersson (Cloudscape, Full Force, Silent Memorial)
Rodney Blaze
Musicisti
Arjen Lucassen - Guitars, keyboards
Ed Warby - Drums (Ayreon, Hail of Bullets, Gorefest)
Peter Vink - bass
Joost van den Broek - keyboard solos (Ex-After Forever)
Gary Wehrkamp - guitar solos (Shadow Gallery)
Cliccando su www.arjenlucassen.com si può accedere alla home page di Arjen, dalla quale è poi possibile accedere ai siti dei singoli progetti.
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