domenica 6 marzo 2011

Labyrinth - “Return To Heaven Denied pt. 2 (A Midnight Autumn’s Dream)”

Titolo: Return To Heaven Denied pt.2 (A Midnight Autumn's Dream)
Autore: Labyrinth
Genere: Prog/Power
Anno: 2010
Etichetta: Scarlet Records
Voto: 7,5
Sito internet: www.labyrinthband.com


Quella del disco “parte seconda” è una delle strategie di marketing più ruffiane nell’ambiente musicale degli ultimi anni. Ma come si dice…l’abito non fa il monaco, e molte aspettative sono state deluse nel corso del tempo, basti pensare a famosi sequel come “Land Of The Free pt. 2” dei Gamma Ray, “The Clans Are Marching Again” dei Grave Digger o agli Helloween (che addirittura hanno tentato di scrivere la terza parte di una delle pietre miliari della storia del power metal) non riuscendo nell'intento o addirittura fallendo miseramente.
Fortunatamente però c’è anche tutta una serie di uscite che se da un lato non sono artisticamente/commercialmente comparabili al primo capitolo, dall’altro risultano essere degli ottimi dischi.
Il nuovo album dei Labyrinht, intitolato “Return To Heaven Denied pt. 2 (A Midnight Autumn’s Dream)” rientra per fortuna nell’elenco dei progetti riusciti.
La ricorrenza in questo caso è ancora più sentita, in quanto il nuovo disco vede il ritorno di Olaf Thorsen (il fondatore del gruppo) alla chitarra. E la sterzata è di quelle incisive! Se infatti negli ultimi anni il sound dei Labyrinth si era avvicinato sempre più a un rock progressivo colto ed elegante, con Olaf al comando si ritorna a quel power/prog degli esordi (una miscela di potenza, tecnica e melodia raffinati) che fece esplodere il gruppo a livello internazionale e che in qualche modo diede la spinta propulsiva all’emersione di una scena metal italiana ancora troppo confinata nell’underground “da cantina”.
Il richiamo al primo capitolo è palese fin dalle prime note di “The Shooting Star” (l’intro di tastiera è quello di “Moonlight”), un pezzo power intervallato da emozionanti stacchi strumentali. E qui aprirei subito una parentesi su un aspetto a mio avviso contraddittorio dell’album, ovvero la presenza di troppi stacchi e rallentamenti (comunque belli e coinvolgenti) all’interno di song potenti e veloci. Nonostante questi momenti mettano in evidenza le eccezionali doti tecniche e il gusto di Olaf e Rain, alcuni pezzi veloci perdono inevitabilmente la loro carica. Si crea una certa discontinuità che spiazza l’ascoltatore: laddove ci si aspetta che la canzone cresca fino ad esplodere, arriva il break che smorza l’entusiasmo (è il caso della citata “The Shooting Star” o anche di “Princess Of The Night”).
A parte questo piccolo pelo nell’uovo, il disco scivola via senza particolari intoppi. I suoni sono potenti e nitidi (particolarmente curata è la parte solistica), la produzione ottima, la prestazione di tutti i membri è degna di lode: questo disco è decisamente il degno successore di “Return To Heaven Denied”.
Tra gli episodi migliori cito “Like Shadows In The Dark”, “Sailors Of Time”, “To Where We Belong” (uno dei mie brani preferiti, anche se il break in cui Olaf si lancia nei suoi assoli al fulmicotone ricorda un po’ quello di “Lady Lost In Time”), fino ad arrivare a “A Midnight Autumn’s Dream”, a mio avviso il pezzo più bello e intenso dell’album, nonché uno dei migliori brani dei Labyrinth. Una semi-ballad in cui arpeggi di chitarra classica ed elettrica e bellissimi assoli si amalgamo perfettamente all’interpretazione vocale di un bravissimo Rob Tyrant, per un brano emozionante e di grande atmosfera.
A chiudere il disco un trittico di brani sopra la media: “The Mornings Call”, l’ipnotica “In This Void” e “Painting On The Wall”, un altro dei miei brani preferiti che si conclude con la ripresa del finale di “Falling Rain”.
In definitiva un gran bel disco (penalizzato forse per un paio di brani che non convincono al 100% e per la sensazione di dejavu che qua e la si avverte) che farà felice i fan di vecchia data e tutti gli amanti del power/prog tecnico ed emozionante allo stesso tempo.
Bravi Labyrinth, e soprattutto bentornati!

Tracklist

1. The Shooting Star - 08:11
2. A Chance - 05:52
3. Like Shadows in the Dark - 05:35
4. Princess of the Night - 05:51
5. Sailors of Time - 04:30
6. To Where We Belong - 04:49
7. A Midnight Autumn's Dream - 06:54
8. The Morning's Call - 06:38
9. In This Void - 04:38
10. A Painting on the Wall - 05:19

Lineup

Roberto Tiranti - Voce, Basso
Andrea Cantarelli - Chitarra
Olaf Thorsen - Chitarra
Andrea de Paoli - Tastiera
Alessandro Bissa - Batteria

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