Titolo: King Kobra
Autore: King KobraGenere: Hard Rock/Glam
Anno: 2011
Etichetta: Frontiers Records
Voto: 6,5
Sito internet: http://www.angelfire.com/il2/kingkobra/
Myspace: http://www.myspace.com/kingkobrarock
Chi si è perso l’hard rock anni ’80 tutto lustrini e paillettes di certo non ricorderà i King Kobra, fondati nell’84 dal batterista Carmine Appice ed esponenti minori del filone glam/hair metal molto in voga in quel periodo. Nella loro breve carriera (1984–1988) pubblicarono quattro discreti album che, anche se non li portarono alla ribalta ai livelli di colleghi più blasonati (Motley Crue, Bon Jovi, Poison, Dokken, Def Leppard, ecc.), riuscirono a creare una certa fama e un buon seguito di fans.
Dopo lo scioglimento e la pubblicazione di alcune raccolte, i King Kobra si riunirono nel 2001 pubblicando un album di inediti (“Hollywood Trash”, passato praticamente inosservato) per poi sciogliersi nuovamente.
Nel 2010 si rincorsero le voci di una reunion con i membri originali (anche se il cantante Mark Free non accettò e al suo posto fu assoldato Paul Shortino dei Quiet Riot) e la pubblicazione di un nuovo album, ovvero questo omonimo “King Kobra”.
Si è sempre un po’ scettici di fronte ai revival nostalgici, ma questo disco, pur suonando tremendamente anni’80 (potrebbe essere stato riesumato da un floppy disk dimenticato in chissà quale cassetto) è davvero un buon prodotto. La miscela è sempre la stessa: hard rock duro e melodico con sprazzi di blues e rock’n’roll che donano ai brani classe e carica e anche un certo “tiro”, come l’opener “Rock This House” o “This Is How We Roll”, due brani per pogare e, perché no, anche da ballare!
La band sembra affiatata, i riff sono classici ma tosti e si danno battaglia con ottimi assoli e su tutto si scatena la voce sporca e graffiante di Paul Shortino, per un risultato davvero sopra la media. Tra i brani migliori, oltre ai due sopra citati, segnalo “We Got A Fever”, “Top Of The World” e “Midnight Woman”.
Nella parte finale c’è spazio anche per una ballad e per un paio di brani non proprio riusciti, ma nel complesso il risultato è positivo.
Ascoltando il disco, per un breve istante si avverte quell’atmosfera fatta di luci colorate che illuminano folli pettinature cotonate/platinate e spandex attillati… Purtroppo però, per il genere troppo retrò, questo lavoro finirà nel dimenticatoio nel giro di brevissimo tempo.
Tracklist
01. Rock This House
02. Turn Up The Good (Times)
03. Live Forever
04. Tear Down The Walls
05. This Is How We Roll
06. Midnight Woman
07. We Got A Fever
08. Tope Of The World
09. You Make It Easy
10. Cryin' Turns To Rain
11. Screamin' For More
12. Fade Away
Lineup
Paul Shortino - voce
Mick Sweda - Chitarra, Sintetizzatori
Steve Fister - Chitarra
Carmine Appice - Batteria
Dopo lo scioglimento e la pubblicazione di alcune raccolte, i King Kobra si riunirono nel 2001 pubblicando un album di inediti (“Hollywood Trash”, passato praticamente inosservato) per poi sciogliersi nuovamente.
Nel 2010 si rincorsero le voci di una reunion con i membri originali (anche se il cantante Mark Free non accettò e al suo posto fu assoldato Paul Shortino dei Quiet Riot) e la pubblicazione di un nuovo album, ovvero questo omonimo “King Kobra”.
Si è sempre un po’ scettici di fronte ai revival nostalgici, ma questo disco, pur suonando tremendamente anni’80 (potrebbe essere stato riesumato da un floppy disk dimenticato in chissà quale cassetto) è davvero un buon prodotto. La miscela è sempre la stessa: hard rock duro e melodico con sprazzi di blues e rock’n’roll che donano ai brani classe e carica e anche un certo “tiro”, come l’opener “Rock This House” o “This Is How We Roll”, due brani per pogare e, perché no, anche da ballare!
La band sembra affiatata, i riff sono classici ma tosti e si danno battaglia con ottimi assoli e su tutto si scatena la voce sporca e graffiante di Paul Shortino, per un risultato davvero sopra la media. Tra i brani migliori, oltre ai due sopra citati, segnalo “We Got A Fever”, “Top Of The World” e “Midnight Woman”.
Nella parte finale c’è spazio anche per una ballad e per un paio di brani non proprio riusciti, ma nel complesso il risultato è positivo.
Ascoltando il disco, per un breve istante si avverte quell’atmosfera fatta di luci colorate che illuminano folli pettinature cotonate/platinate e spandex attillati… Purtroppo però, per il genere troppo retrò, questo lavoro finirà nel dimenticatoio nel giro di brevissimo tempo.
Tracklist
01. Rock This House
02. Turn Up The Good (Times)
03. Live Forever
04. Tear Down The Walls
05. This Is How We Roll
06. Midnight Woman
07. We Got A Fever
08. Tope Of The World
09. You Make It Easy
10. Cryin' Turns To Rain
11. Screamin' For More
12. Fade Away
Lineup
Paul Shortino - voce
Mick Sweda - Chitarra, Sintetizzatori
Steve Fister - Chitarra
Carmine Appice - Batteria
Nessun commento:
Posta un commento