sabato 19 novembre 2011

Dream Theater - "A Dramatic Turn Of Events"

Titolo: "A Dramatic Turn Of Events"
Autore: Dream Theater
Genere: Progressive Metal
Anno: 2011
Etichetta: Roadrunner Records
Voto: 6,5
Sito internet: www.dreamtheater.net


Il ritorno dei Dream Theater con il nuovo batterista Mike Mangini è di sicuro uno degli eventi più chiacchierati (e drammatici, parafrasando il titolo del disco) di questo 2011.
La perdita di Mike Portnoy, membro fondatore che per oltre vent’anni ha dato anima e corpo alla sua creatura, ha suscitato paura e curiosità nei fan e negli addetti ai lavori che per mesi hanno seguito su internet le vicende interne della band, soprattutto quelle riguardanti le audizioni per la scelta del nuovo batterista.
Alla fine, tra dichiarazioni varie, pentimenti (!?!) e "toto candidati", la scelta è caduta su Mike Mangini (come da rumors che da diverso tempo circolavano in rete), talentuoso drummer che vanta collaborazioni con Steve Vai, Annilhator, Extreme, e altri.
Sostituire Portnoy era un’impresa praticamente impossibile, e in effetti l’impressione che si ha ascoltando il nuovo “A Dramatic Turn Of Events” è che Mike Mangini non sia riuscito nel compito di “degno successore”. Ma andiamo per ordine.
Innanzitutto c’è da dire che musicalmente questo disco si allinea perfettamente alle uscite più recenti dei Dream Theater, meno metal e, purtroppo, anche sempre meno progressive.
Se il precedente “Black Clouds & Silver Lightnings” brillava per l’eccellente qualità dei brani (nonostante la carenza di parti sperimentali o prettamente progressive), quest’ultimo lavoro denota una carenza compositiva a livello generale. Ciò significa che se il disco non convince non è colpa del Nuovo Arrivato, bensì della band nell'insieme.
Le parti di chitarra sono piuttosto lineari e stantie (era da “Train Of Thouhgts” che non sentivo un Petrucci così poco ispirato); Rudess farebbe prima a comprare un pianoforte a coda visto l’uso massiccio di parti da pianista classico piuttosto che da tastierista prog; mentre la prestazione di Labrie passa praticamente inosservata, non essendoci passaggi degni di nota. Anzi, c’è un ripetuto uso del cantato “sussurrato/respirato” che mal si sposa con melodie semplici e stra-sentite, specialmente nelle ballads.
Di Myung al basso non c’è molto da dire, mentre Mangini svolge il suo lavoro con precisione senza eccedere in particolari virtuosismi.
Questa “stanchezza compositiva” la si avverte fin dall’iniziale “On The Back Of Angels” (primo singolo estratto), su “Lost Not Forgotten” (uno dei brani peggiori, in cui i Dream Theater si sforzano a suonare prog eseguendo virtuosismi tanto per fare, ottenendo appunto un brano sforzato) o nelle ballads “Far From Heaven” e “Beneath The Surface”.
Per fortuna ci sono anche momenti positivi come “Bridges In The Sky”, “Outcry” e “Breaking All Illusions” (quest’ultima davvero bellissima, senza dubbio la migliore del lotto, la cui struttura mi ricorda in alcuni punti quella di “Learning To Live”) in cui i nostri tirano fuori le palle e dimostrano di saper ancora creare brani ispirati come ai vecchi tempi.
Purtroppo tre brani non bastano a risollevare le sorti di un disco dal quale, comunque, era oggettivamente difficile aspettarsi un capolavoro.
E mentre si cerca di dare fiducia a una band che ha subito una “drammatica svolta negli eventi”, Mike Portnoy piange a destra e a sinistra dichiarando di quando sia infelice senza i Dream Theater…mah, noi non possiamo fare altro che goderci il prossimo tour e sperare nel prossimo album.

Tracklist

1. On the Backs of Angels - 8:46
2.Build Me Up, Break Me Down - 6:59
3.Lost Not Forgotten - 10:11
4.This Is the Life - 6:57
5.Bridges in the Sky (*) - 11:01
6.Outcry - 11:24
7.Far from Heaven - 3:56
8.Breaking All Illusions - 12:25
9.Beneath the Surface - 5:26

Lineup

James Labrie - voce
John Petrucci - chitarra
Jordan Rudess - tastiere
John Myung - basso
Mike Mangini - batteria

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