giovedì 19 gennaio 2012

Alcest - "Le Voyage de l'Ame"

Titolo: "Le Voyage de l'Ame"
Autore:
Alcest
Genere: Post Rock
Anno: 2012
Etichetta: Prophecy
Voto: 6,5
Sito internet: www.alcest-music.com




















Il 2012 comincia con il ritorno dell'interessante e originale progetto Alcest di Neige, che con "Le Voyage de l'Ame" giunge al terzo full lenght della sua carriera.
Proponendo un genere di difficile catalogazione, è molto probabile che non tutti sappiano chi siano gli Alcest, pertanto vale la pena fare un piccola presentazione.
Gli Alcest nascono nel 2000 come gruppo black metal, costituito dal fondatore Neige (Amesoeurse, Peste Noire) a cui si uniscono i musicisti Argoth (Peste Noire) e Famine (Peste Noire, Valfunde). Dopo la pubblicazione di qualche demo i soci di Neige abbandonano il gruppo per divergenze musicali e gli Alcest diventano, di fatto, una one-man-band del solo Neige, che sterzerà verso sonirità decisamente diverse dal black metal. Il genere proposto è infatti è una sorta di rock post moderno dalle tinte decadenti e malinconiche, con liriche sfondo onirico-fantastico. Una musica molto triste e introspettiva, a tratti eterea, che racconta (come spiegato dallo stesso Neige) un mondo immaginario costellato di «colori, forme e suoni che qui non esistono» e popolato da fate ed esseri sovranaturali. La funzione della musica è proprio quella di permettere all’ascoltatore di accedere ai ricordi dell’infanzia, concetto introdotto con il primo EP “Le Secret” e poi sviluppato nell’ottimo “Souvenirs d’une Autre Mond” del 2007.
Il qui presente “Le Voyage de l’Ame” prosegue la strada intrapresa dal punto di vista tematico che da quello prettamente musicale.
Il disco è composto da otto tracce molto intense e di difficile assimilazione; brani sognanti in cui atmosfere soavi vengono interrotte da accelerazioni simil-black con tanto di scream in sottofondo. Purtroppo questo lavoro non può essere considerato alla stregua degli altri, risultando in più punti prolisso e, fondamentalmente, noioso. C'è una certa monotonia nei brani, complici l'uso dei soliti pochi strumenti, voce soffusa e piatta, sonorità sempre uguali e ritmo dall’incedere lento e decadente che spesso rende indistinguibile il passaggio da un brano all'altro. Tra i migliori vale la pena citare “Autre Temps”, “Beings Of Light” e “Summer’s Glory”.
Un disco comunque valido, emozionante e intimo, un vero viaggio dell'anima.

Tracklist:

01. Autre Temps
02. Là Où Naissent Les Couleurs Nouvelles
03.  Les Voyages De L'Âme
04. Nous Sommes L'Emeraude
05. Beings Of Light
06. Faiseurs De Mondes
07. Havens
08. Summer's Glory

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